Vi presentiamo la vita di alcuni personaggi famosi nella storia locale e nazionale.

ChiaradiaEnrico Chiaradia nasce a Caneva nel 1851.

Spinto dal padre, si laureò in Ingegneria a Padova. A Monaco continuò gli studi che poi non completò, decidendo di dedicarsi alla sua passione: la scultura.

Il padre finalmente si accorse delle sue grandi capacità: lo mandò a Roma presso la bottega di uno dei più noti scultori veristi del tempo, dove acquisì nozioni importanti sul disegno e i metodi accademici di scultura.

Tra le sue opere: l'imponente monumento equestre bronzeo a Vittorio Emanuele II, posto sul Vittoriano di Roma; una Madonna del Rosario in marmo, alta due metri, per la chiesa del suo paese natale; il Monumento al conte di Cavour, nell’omonima piazza a Padova; la decorazione della celebre scala del Palazzo Franchetti, a Venezia.

Morto nel 1901 a Caneva, il comune di Roma gli ha dedicato una via cittadina.

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Questo autore di apprezzate poesie dialettali della seconda metà dell'Ottocento è nato a Stevenà, nel comune di Caneva, nel 1852.

Conseguito il diploma magistrale, insegnò nelle scuole di un paese vicino.
Spinto dalla necessità, emigrò in America. Purtroppo, da quel momento se ne persero definitivamente le tracce. Di lui rimane un libro di poesie, scritte per lo più in dialetto canevese, nominato nella prima edizione: “Versi in vernacolo rustico”, conservato nella biblioteca di Vittorio Veneto e risalente al 1880.Questo autore di apprezzate poesie dialettali della seconda metà dell'Ottocento è nato a Stevenà, nel comune di Caneva, nel 1852. Conseguito il diploma magistrale, insegnò nelle scuole di un paese vicino. Spinto dalla necessità, emigrò in America. Purtroppo, da quel momento se ne persero definitivamente le tracce. Di lui rimane un libro di poesie, scritte per lo più in dialetto canevese, nominato nella prima edizione: “Versi in vernacolo rustico”, conservato nella biblioteca di Vittorio Veneto e risalente al 1880.

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RupoloRupolo nasce a Caneva nel 1861.

Inizia il proprio apprendistato presso la cava di pietra locale, dando sfogo alla sua passione per la scultura nella creazione di piccole chiese e campanili in creta, costruiti per gioco. Tali modelli casualmente attirano l’attenzione di un ornatista di passaggio a Caneva, che propone all’allora ragazzo di seguirlo a Vittorio Veneto. Lì, infatti, Rupolo si dedica alla formazione artigianale e frequenta scuole locali di disegno e di ornato.

Nel 1882, si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Venezia. Qui completa la sua formazione scolastica pur svolgendo altre attività secondarie (pitture di insegne commerciali, lezioni private, incisioni per lavori topografici) per pagare il proprio sostentamento.

Nel 1890 ottiene il diploma di professore di Disegno Architettonico. Nell’ambiente accademico inizia a delinearsi la sua personalità artistica. Rupolo si dedica all’attività di restauratore pubblico e di libero professionista, ricevendo numerose onorificenze e nomine. La sua fama cresce enormemente in quegli anni: prova ne sono i numerosi incarichi che gli vengono attribuiti.

Muore a Caneva, nel 1945.

Le sue opere, concentrate essenzialmente in Veneto e Friuli Venezia Giulia, riprendono gli stili medioevali, spesso associati alle novità del liberty. Ha realizzato, assieme al pittore Cesare Laurenti, la pescheria di Rialto, a Venezia, ispirandosi a suggestioni gotiche e bizantine.

Ha progettato anche alcune costruzioni private del Lido, quali villa Romanelli (1906) e villa Terapia (1907), in stile romanico-bizantino. A Caneva, esempi mirabili dell’architettura residenziale di Rupolo sono Villa Chiaradia e Villa Pietranna, residenza della famiglia dell’architetto.

Ha progettato, inoltre, moltissimi luoghi di culto, quali: le parrocchiali di Sernaglia della Battaglia, Fossalta di Portogruaro, Trebaseleghe, Mansuè, Noventa di Piave, Basalghelle, Pieve di Soligo, Visnadello.

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