Giovanni De Marchi, poeta “scomparso”.

Questo autore di apprezzate poesie dialettali della seconda metà dell’Ottocento è nato a Stevenà, nel comune di Caneva, nel 1852.

Conseguito il diploma magistrale, insegnò nelle scuole di un paese vicino.
Spinto dalla necessità, emigrò in America. Purtroppo, da quel momento se ne persero definitivamente le tracce. Di lui rimane un libro di poesie, scritte per lo più in dialetto canevese, nominato nella prima edizione: “Versi in vernacolo rustico”, conservato nella biblioteca di Vittorio Veneto e risalente al 1880.Questo autore di apprezzate poesie dialettali della seconda metà dell’Ottocento è nato a Stevenà, nel comune di Caneva, nel 1852. Conseguito il diploma magistrale, insegnò nelle scuole di un paese vicino. Spinto dalla necessità, emigrò in America. Purtroppo, da quel momento se ne persero definitivamente le tracce. Di lui rimane un libro di poesie, scritte per lo più in dialetto canevese, nominato nella prima edizione: “Versi in vernacolo rustico”, conservato nella biblioteca di Vittorio Veneto e risalente al 1880.

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