In seguito, nella zona, precisamente sui due principali colli sporgenti dalla dorsale prealpina (col de Fer e col San Martino) si ebbero ben due castellieri. Uno dei due – quello sull’odierna area del Castello – si evolse in “castrum” romano quando qui venne costruita una torre d’avvistamento.
Le prove dell’insediamento romano sono i reperti archeologici ritrovati lì, che confermano la romanizzazione avvenuta nei primi secoli d.C., oltre al nome “Caneva”.
Durante i secoli bui, susseguenti alla caduta dell’Impero Romano, grazie alla sua posizione, Caneva non subì le brutali invasioni che distrussero altre comunità.
Caneva riprende nuova vita grazie all’arrivo dei Longobardi: le tombe longobarde rinvenute a Stevenà confermano l’arrivo di nuovi abitatori, ma non ci sono segni di imposizioni forzate, saccheggi o distruzioni.
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